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Outplacement: cos’è e quali sono i vantaggi per le aziende

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Outplacement

Ricollocazione dei dipendenti: è così che si definisce l’Outplacement, quella attività di consulenza svolta per aiutare i lavoratori in uscita da un’azienda. Ma come si svolge e quali sono i vantaggi che le aziende ottengono ricorrendo a questa pratica?

 

Che cos’è l’Outplacement e da dove ha origine il termine

Quando nasce questa definizione?

Il concetto di Outplacement ha origine negli Stati Uniti nel corso degli anni Sessanta, dove viene utilizzato per la prima volta dalla Nasa in occasione della conclusione della missione Apollo e della necessità di ricollocare tutti i lavoratori che ne avevano preso parte. Da quel momento in poi, è così che venne definita l’azione di reinserire un lavoratore non più necessario o adatto alla propria azienda affinché possa trovare un’occupazione quanto prima.

Come si svolge l’attività di Outplacement?

La ricollocazione del personale avviene attraverso un percorso di orientamento e valorizzazione delle capacità per facilitare il reinserimento nel mondo del lavoro. Ciò avviene grazie all’intervento di specifiche società autorizzate dal Ministero del Lavoro che collaborano attivamente con le aziende committenti.

L’Outplacement viene attivato quando il licenziamento del dipendente avviene contro la volontà aziendale e dunque in situazioni di crisi, riorganizzazione aziendale o accordi pattuiti con il dipendente stesso.

 

Quali sono gli step previsti dal percorso di ricollocamento?

Cosa prevede questo processo?

In caso di situazioni particolari che non permettono di trattenere i propri dipendenti in azienda, si ricorre all’Outplacement, processo attivato dall’impresa secondo quanto indicato nel DDL 276/2003. In seguito alla sua attivazione, si prosegue con un’attività di Career Coaching che fornisce supporto emotivo, strumenti per cercare una nuova occupazione, valutazione del curriculum vitae e report specifici sulla propria situazione.

Tutto ciò avviene seguendo 4 precise fasi in grado di mettere in luce le caratteristiche della persona che si ha di fronte, analizzando aspirazioni e prospettive di mercato:

  1. Analisi delle competenze del lavoratore
  2. Preparazione degli strumenti necessari per la ricerca di una nuova occupazione
  3. Ricerca di nuove opportunità lavorative fino all’individuazione di un lavoro
  4. Reinserimento effettivo nel mondo del lavoro

 

Quali sono i vantaggi dell’Outplacement per le aziende?

Perché incoraggiare le aziende a intraprendere questo percorso se necessario?

In questo percorso il lavoratore e le sue specifiche necessità vengono messe al centro, ma quali sono i vantaggi per le aziende e perché dovrebbero prendere in considerazione l’outplacement in caso di crisi?
Innanzitutto, l’azienda aumenterebbe la propria Employer Reputation, dimostrando quanto le persone siano importanti all’interno dell’azienda. Ma non solo, si concorrerebbe alla:

  • Preservazione delle relazioni con i dipendenti uscenti.
  • Riduzione del rischio di controversie legali.
  • Miglioramento della morale e della produttività dei dipendenti che restano, confermando l’idea che l’azienda sia un datore di lavoro responsabile e attento al benessere dei dipendenti.

 

L’Outplacement prevede anche vantaggi per i dipendenti

E i dipendenti cosa ci “guadagnano”?

Come già detto, la ricollocazione avviene quando l’azienda si ritrova, suo malgrado, a dover licenziare personale. Questo percorso, infatti, non può essere intrapreso in caso di licenziamento per giusta causa.
Ma quali sono i vantaggi per i lavoratori? I dipendenti vengono supportati da professionisti nella fase di Career Transition, riducendo sentimenti di ansia e sofferenza attraverso il simultaneo sostegno dell’azienda di appartenenza e della società accreditata, permettendo anche lo sviluppo di un forte personal branding.

 

Non solo Outplacement: che cos’è il Replacement?

Che differenza c’è tra Outplacement e Replacement?

Termini molto simili tra di loro, entrambi riportano ad azioni volte a ridurre danni e disagi in una situazione particolarmente spiacevole per il lavoratore e l’azienda nella quale lavora. A differenza dell’outplacement che prevede l’assistenza al professionista licenziato, il Replacement guida le persone disoccupate nella ricerca di un nuovo lavoro aiutando contemporaneamente le aziende nel processo di selezione. Si tratta dunque di una consulenza mirata alla specifica fase di transizione nella ricerca di una nuova occupazione.

Un’azienda che ricorre all’outplacement dimostra di prendersi cura dei propri dipendenti in tutte le fasi del percorso lavorativo anche durante situazioni di crisi inaspettate.
Un importante aiuto alle aziende in situazione di crisi è favorito dal Percorso 5 del Programma Gol, che prevede la ricollocazione collettiva del personale basata sull’analisi delle professionalità e del territorio di riferimento.

 

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