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Intelligenza Artificiale e Ricerca & Selezione del personale: come la tecnologia può aiutare gli HR

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Intelligenza artificiale e risorse umane

L’evoluzione tecnologica sta modificando radicalmente il mondo del lavoro, proponendo strumenti in grado di supportare notevolmente il lavoro quotidiano non solo di chi è occupato in ambito produttivo, ma anche di una categoria che sta esponenzialmente crescendo: gli esperti delle risorse umane. Ecco dunque come la tecnologia, nell’accezione di intelligenza artificiale, è in grado di aiutare questi professionisti nelle loro mansioni, a volte ripetitive e temporalmente dispendiose.

 

Ma cos’è l’intelligenza artificiale?

Partiamo dalla sua classica definizione: l’intelligenza artificiale è una disciplina che studia come realizzare sistemi informatici in grado di simulare il pensiero umano. È dunque l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività.

Come si applica l’intelligenza artificiale al campo delle risorse umane?

La trasformazione del mondo del lavoro dovuta all’imponente evoluzione della tecnologia, ha permesso un forte sviluppo nel campo delle risorse umane. Questo ambito lavorativo, che in passato non godeva di particolare importanza, sta assumendo sempre di più un ruolo strategico, cruciale per il successo dell’azienda. Proprio per questo motivo, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte delle risorse umane è di grande aiuto.

Si stima infatti, che le attività di ricerca e selezione del personale richiedano almeno 23 ore lavorative solo per l’organizzazione di un primo colloquio conoscitivo. Inoltre, l’88% dei candidati alle offerte di lavoro non è in linea con i requisiti richiesti per la posizione vacante.

L’intelligenza artificiale viene così in aiuto degli esperti di risorse umane attraverso sistemi in grado di offrire una prima scrematura dei curriculum sulla base di parole chiave che caratterizzano il ruolo per il quale si sta cercando una risorsa. Ma non solo ATS (applicant tracking software), l’intelligenza artificiale può essere uno strumento indispensabile anche per le attività di Job Posting; attraverso l’esplicitazione di prompt chiari e specifici, i software sono in grado di proporre testi per annunci di lavoro completi e indicizzati in ottica SEO.

Aziende leader e intelligenza artificiale

Le grandi aziende hanno già consolidato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella loro strategia di recruiting: Ikea, L’Oréal e McDonald’s utilizzano Robot Vera, uno speciale software che contatta le persone candidate alle offerte di lavoro, esegue un iniziale screening basato sulle keyword presenti nei curriculum e delle prequalifiche attraverso una videocall della durata di 8 minuti per indirizzare all’incontro con i recruiter solo i candidati migliori. Strumenti più semplici e diffusi sono invece le chatbot (per esempio Mya) che integrano i tradizionali ATS consentendo ai candidati di porre domande sulla posizione lavorativa a un avatar attivo 24 ore su 24.

 

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale?

Recruiting e AI

In che modo l’intelligenza artificiale è un valido aiutante?

La tecnologia, e in un’accezione più stretta l’intelligenza artificiale, propone soluzioni che permettono di diminuire drasticamente il tempo dedicato ad attività ripetitive. Essa permette infatti una veloce estrazione delle informazioni, l’automatizzazione dell’inserimento dati in seguito a una candidatura e la loro conseguente archiviazione, l’assicurazione di un matching rigoroso tra skill del candidato e richieste dell’annuncio e diminuisce la possibilità di errore nella scelta del candidato ideale. Ma come avviene tutto ciò? L’intelligenza artificiale esegue una prima scrematura dei curriculum, permettendo un risparmio dei costi di screening dei cv del 75% e individuando i candidati più adatti a ricoprire la posizione che verranno dunque contattati e intervistati dai recruiter.

Quali sono i limiti e i rischi dovuti all’utilizzo dell’intelligenza artificiale?

Come ogni implementazione ai suoi inizi, anche l’intelligenza artificiale può incorrere in errori e presentare dei limiti non immediatamente sormontabili. Innanzitutto, i software sono privi di valori morali e senso etico, non possiedono capacità di giustizia, empatia e presentano, in questa fase inziale, un costo estremamente elevato. I rischi cui si può incorrere utilizzando questi strumenti sono legati a uno scarso coinvolgimento umano dei candidati nonché errori di valutazione nella proposta del “miglior” candidato.

Intelligenza artificiale: aiutante o minaccia?

L’intelligenza artificiale potenzia e consolida i processi delle risorse umane, automatizza attività di routine riducendo i tempi e potenziando la produttività. Limita i pregiudizi grazie all’utilizzo di algoritmi basati su dati e criteri oggettivi. I recruiter, infatti, possono incorrere in bias cognitivi in grado di influire sulla scelta dei candidati, per esempio, sulla base della fotografia presente sul curriculum.

L’implementazione dell’intelligenza artificiale in diversi ambiti e per lo svolgimento di diversi compiti è destinata ad aumentare, ma è importante ricordare due punti cardine: equilibrio e consapevolezza. I nuovi strumenti devono essere utilizzati dopo un’attenta e corretta valutazione e non possono e mai potranno sostituire l’empatia e i valori che caratterizzano le persone.

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