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Tirocinio: come si attiva e quali sono i vantaggi per le aziende?

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Tirocini

Il tirocinio è lo sbarco nel mondo del lavoro, una prima esperienza sul campo in grado di far capire ai giovani quali siano le loro potenzialità e se le aspettative riposte in un’occupazione possano essere raggiunte o meno. È però un momento di crescita anche per l’azienda, che inserisce all’interno dell’organico i professionisti di domani in grado di apportare grande valore aggiunto e immancabile freschezza.

Ma cosa sono i tirocini e come si svolgono?

I tirocini possono essere considerati momenti di formazione sul campo per i giovani che hanno la possibilità di mettere in pratica quanto imparato durante gli studi, e un periodo di tempo delineato durante il quale le aziende godono di un lavoratore in più in grado di apportare valore, capacità e passione.
È dunque una modalità di lavoro che permette di verificare le competenze pratiche dei giovani, investendo sulla loro formazione.

Le tipologie di tirocinio

Il tirocinio può essere di due tipologie:

  1. Curriculare, rivolto a giovani frequentanti percorsi di formazione con l’obiettivo di integrare l’apprendimento con un’esperienza pratica.
  2. Extracurricolare, con lo scopo di agevolare le scelte professionali attraverso un periodo di formazione. È disciplinato dalle regioni ma sono presenti degli standard definiti a livello nazionale.

Svolgimento del tirocinio

Questo percorso formativo può avere una durata minima di 2 mesi e una massima di 6 o 12 mesi a seconda del singolo caso. Non esistono vincoli legati all’età per l’attivazione dei tirocini, il compenso è regolamentato a livello regionale e non sono previsti contributi, ferie e permessi. L’attivazione avviene in seguito alla compilazione della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID), in caso della necessità di svolgere percorsi di politiche attive o della percezione di sostegno al reddito.

Come attivare un tirocinio in azienda?

Per avviare un tirocinio, è necessario attivare una convezione tra diversi soggetti:

  • il tirocinante
  • l’azienda ospitante (azienda, studio professionale, cooperativa, ente pubblico)
  • l’ente promotore (università, scuola superiore, agenzia per l’impiego, centro di formazione) che assolve gli oneri burocratici e si pone come punto di riferimento supervisionando il processo di formazione e garantendone la buona riuscita

Il soggetto promotore del tirocinio e il soggetto ospitante nominano un tutor ciascuno, che aiuteranno il tirocinante nel suo inserimento in azienda, nella definizione delle condizioni organizzative e didattiche, nel monitoraggio del percorso formativo e nell’attestazione dell’attività svolta.
Le competenze e i risultati raggiunti dal tirocinante sono registrati sul libretto formativo.
È così che si procede alla stesura di un progetto formativo contenente gli obiettivi della formazione, la sua durata e il compenso stabilito. Pur non costituendo un rapporto lavorativo, i tirocini disciplinati nelle linee-guida sono soggetti all’obbligo di comunicazione obbligatoria da parte del soggetto ospitante.

I vantaggi per le aziende che decidono di ospitare tirocini

Ma quali sono i vantaggi dell’attivazione di un percorso di tirocinio per le aziende? Offrire questo periodo di formazione permette alle aziende di far conoscere i propri valori e la propria filosofia, preparando una nuova risorsa da inserire successivamente in organico e mostrandosi come un’impresa dinamica che crede nella formazione dei futuri dipendenti. I principali vantaggi riscontrati sono i seguenti:

  • Selezione sul campo, verifica delle attitudini e delle competenze dei giovani
  • Formazione personalizzata
  • Velocizzazione del processo di inserimento
  • Rinnovata freschezza e nuove idee grazie a giovani candidati
  • Fidelizzazione dei tirocinanti
  • Investimento economico limitato

Le aziende, attivando un tirocinio, possono dunque godere di talenti del futuro senza mettere in pausa attuali progetti.
I dati analizzati da ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) evidenziano come a 31 giorni dalla fine del percorso di formazione, il 39.3% dei tirocinanti ha un contratto di lavoro e 7 su 10 presso lo stesso datore di lavoro con il quale hanno svolto il tirocinio.

Dati tirocinio

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